Caro Giovanni,
che piacere rileggerti su questo spazio. Condivido l'immagine che dai di un paese che sembra tornato all'immediato dopoguerra. Il punto e' che almeno allora c'era quell'immane tragedia a giustificare il triste quotidiano e una grande speranza di risalita. Ora, speranze poche e non riusciamo a capire bene cosa sia successo.
Ma il paese ha bisogno di pensare positivo, dice, a tutti denti e asfaltatura cranica, il caro premier. In effetti per lui non sono stati certo anni "magri", comprensibile, anche se magari strettamente personale e fuori luogo, il suo ottimismo.
ciao
Daniele