I frequentatori di questo Forum avranno potuto notare
come, in questi ultimi mesi, si sia andato formando un
terzetto di persone estremamente affiatate tra di loro.
Persone che tra di loro non si conoscono neppure (o forse
si conoscono appena), ma che nell'esame politico ed
ideologico di quanto sta avvenendo in Italia la pensano
allo stesso modo. Esprimono gli stessi sentimenti, auspicano
le medesime speranze, combattono la stessa battaglia,
condannano lo stesso personaggio, esprimono severe
critiche al pensiero comune e si battono, insieme, per il
miglioramento civile dei connazionali.
E' un importante avvenimento, questo, che non dev'essere
sottovalutato. Occorre continuare "battere il chiodo", con
costanza e determinazione ché qualche risultato, prima o
poi, verrà!
Le cronache giornalistiche di questi ultimi giorni trasudano
delle gesta compiute da alcuni sindaci-sceriffo per la difesa
dei sacrosanti diritti del popolo italiano.
Che bravi questi sindaci (alcuni "padani")! Bisogna essere
fieri di loro perchè era ora che alcune voci autorevoli si
levassero a difesa della prestigiosa razza bianca (soprattutto
di quella lombardo-veneta), contro le infezioni portate dai
negri e dagli extracomunitari.
Era tempo che qualcuno avesse finalmente il coraggio di
dire apertamente (come qualcuno ha detto) che tutta quella
gente andrebbe messa in un treno piombato per essere tolta
di mezzo.
Era ora che qualcuno prendesse l'iniziativa di sollecitare
la formazione delle "ronde" per la sicurezza dei cittadini, il
controllo del territorio, la messa in fuga dei commercianti
ambulanti, dei posteggiatori abusivi e dei cani privi di
guinzaglio che infestano i parchi pubblici.
Questo sì che è coraggio, questo sì che è parlar chiaro:
altro che i balbettamenti inconcludenti di questa sinistra
inetta, arraffona e schiava dei comunisti! Assieme a loro
c'è tutta la cittadinanza che, a maggioranza, li ha votati,
In altre parole, sono lo specchio fedele delle loro
rispettive comunità e, questo, dovrebbe essergli di grande
conforto per il proseguimento dell'opera in difesa della
civiltà occidentale. Opera che deve proseguire senza
tentennamenti di alcun genere e senza guardare in faccia
a nessuno. Ecco perché si deve esserne fieri, e fieri dei
connazionali che li hanno scelti.
Chi fosse originario (o risiedesse) di un Comune che
più degli altri si è distinto nell'opera di purificazione della
razza dovrebbe sentire tutto l'orgoglio per questa fortuna
e dovrebbe sentirsi fiero nel poter esibire un documento
personale di identità con scritto: "nato a ..... ", cosicché
chiunque lo veda, possa affermare: "Ma quel Comune non
è la città dove il sindaco è quel tale ..... tanto famoso e
coraggioso, che plaude alla difesa della razza bianca e
italica?" E questi, gongolante di fierezza, possa rispondere:
"Sì, il Comune di nascita (o di residenza) è proprio quello,
ma non è un Comune razzista, bieco ed intollerante (come
questa sinistra vuol far credere): è solamente un Comune
che difende strenuamente la propria identità culturale,
minacciata dalla continua ed incontrollata invasione di tutti
quei - troppi ormai - musi neri portatori di criminalità!"
Tutto ciò è di grande giovamento, in quanto, ora, a tutti
coloro che diranno che gli italiani hanno esportato in molti
Paesi del mondo le famose forme di criminalità organizzata
- che tutti conoscono - si potrà rispondere che ora, l'Italia,
la stanno guastando gli extracomunitari (e non più - come
una volta - i meridionali ed i veneti) e che, questo, è anche
il pensiero dei sindaci sopra citati.
Tutti, finalmente, apprezzeranno gli immigrati del sud Italia
e del nord-est, che non saranno più considererati degli
indesiderati in quanto, oggi, nel disprezzo, sono stati
sostituiti dagli extracomunitari. Non saranno più soli, ma
potranno fregiarsi dell'alta e inimitabile compagnia di questi
sindaci.
Infine gli immigrati italiani arrivati al nord delle altre regioni
italiane non potranno più essere considerati dei sottosviluppati
culturali (come avveniva fino a pochi anni orsono), ma
potranno impossessarsi della loro dignità regionalistica ed
esibirla con orgoglio. Tutto ciò grazie soprattutto ai signori
sindaci, che hanno fatto scoprire l'importanza di essere italiani
e nordici.
Ci si potrà recare agli stadi nordici per seguire le partite di
calcio e avere, anche, l'opportunità di fischiare i giocatori dalla
pelle nera che hanno osato recarsi in questo civile Paese per
giocare a pallone (ohibò, come si sono permessi?).
Si deve riconoscere che è davvero una bella e immeritata
fortuna quella di chi è nato al nord!
Che fortuna avere questi sindaci-sceriffo, e che fortuna poter
essere indirizzati, con la loro guida, verso nuovi e più
entusiasmanti successi.
E' appena (ancorché inutile) il caso di precisare che la
presente testimonianza non va assolutamente intesa come
una sorta di rozza apologia di nazionalismo o, peggio, di
razzismo, poiché tale non è, ma unicamente come un ampio
consenso all'alta opera di difesa della razza italica. Questi sì,
che sono veri sceriffi, altro che quelli del lontano West.
Perché non porgere loro, dopo il doveroso riconoscimento
dell'azione svolta per la salvaguardia della civiltà occidentale
cristiano-cattolica, i più rispettosi, deferenti ossequi ed un
sincero "ad maiora"?