Concordo con Kaabor.
Trovo patetico questo atteggiamento verso i caduti in Afghanistan. Per inciso accade la stessa cosa pure in UK.
Ogni morto (o morta, loro hanno anche parecchie donne laggiu'). Ci si sente ripetere che persona stupenda si e' immolata a difesa della democrazia: padre perfetto, marito indimenticabile, figlio come non ce ne sono piu', commilitone coraggiosissimo e generoso.
Insomma, sembra che o il contingente alleato in Afghanistan e' formato da eroi che al confronto i 300 argonauti che seguirono Giasone nell'impresa di rubare il vello d'oro impallidiscono,
o che i taliban hanno una mira che questa volta impallidisce Tex Willer e impiombano solamente eroi lasciando in vita le mezze cartucce
oppure, e forse ci si avvicina di piu' al vero, la mitizzazione di questi poveri ragazzi che saltano in aria mentre guidano per le vie delle citta' afgane (nessun italiano, se non vado errato, e' finora morto in combattimento) ignari di quello che sta per succedere loro, e' il rimborso offerto alle famiglie, agli amici, ai compatrioti per "tenerli buoni".
Magari qualcuno dovrebbe anche spiegare ai la russa sempre pronti a dire "non ci fermeremo" quando la frase giusta sarebbe: continuero' a mandare qualcuno a morire al mio posto, che un militare in servizio attivo in un paese straniero, armato di tutto punto, corre il rischio, sorpresa, sorpresa, di essere ammazzato (e di ammazzare).
Patetico (e immorale) e' anche, come dice pure Kaabor, il fatto che si levino alti guaiti solo quando le morti sono nostre mentre sotto silenzio passano le morti civili o quelle dei militari delle altre nazioni.
Un amico il giorno dopo del tragico fatto ha commentato cosi: spiace sempre quando muore qualcuno percio' mi spiace per i nostri soldati e sono solidale con le loro famiglie. Non posso pero' fare a meno di aggiungere che mi spiace molto di piu' per ogni morte bianca sul lavoro, tragedia che si consuma giornalmente in un paese che si ritiene civile a danno di povera gente che viene sfruttata e non ha nessuna scelta al contrario dei nostri volontari che vanno a combattere in un paese lontano senza saperne il perche'.
Come dargli torno?
Daniele